Per tutti i Sardi, e per i turisti che ogni anno rimangono affascinati dallo spettacolo del castello fortificato affacciato sul promontorio, è Castelsardo ma questo, è solo l’ultimo dei nomi che il paese ha avuto nei secoli.
Sappiamo che in epoca cristiana, i primi ad insediarsi nel territorio furono dei religiosi, probabilmente gli eremiti Antoniani che si riunirono intorno all’eremo di Sant’Antonio Abate.
Nel 1101 sul promontorio già abitato arrivarono i Doria, potente famiglia genovese che diede il primo nome al centro abitato: Castel Genovese.
Il Castello fu fatto costruire dalla Repubblica Marinara di Genova e affidato alle cure dei Doria che, da questa posizione privilegiata, poteva controllare direttamente il commercio marittimo lungo la rotta del Mediterraneo, fino a Genova.
Castel Genovese fu antica libera Repubblica Comunale, una vera eccezione nel panorama sardo: non solo il popolo era sovrano, ma possedeva un proprio codice di leggi conosciuto con il nome di ”Statuti di Galeotto Doria”.
La struttura del castello dei Doria: cinta muraria e “quartiere”
La struttura di Castel Genovese era costituita da una imponente ”cinta delle muraglie”, dal ”quartiere” che veniva semplicemente chiamato Castello, dal ”palazzo di città”, dal ”palazzo di Nicolò”, dalla chiesetta di Santa Maria”. Anche se oggi non si possono più vedere le torri difensive , nel complesso il castello è in ottimo stato di conservazione e ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
Gli inquilini illustri: Eleonora d’Arborea e Brancaleone Doria
Per circa sei anni, dal 1376 al 1382, Brancaleone Doria e Eleonora d’Arborea, sua moglie, vissero a Castel Genovese, dove nacquero anche i figli Mariano e Federico, destinati a diventare futuri Giudici del Giudicato di Arborea.
Con l’uccisione del fratello e dei genitori per mano della Corona Aragonese, Eleonora prese in mano le redini del Giudicato e difese la Sardegna dagli Aragonesi.
Nel 1448 il Castel Genovese passò però nelle mani dei vincitori e assunse un nuovo nome: Castel Aragonese.
Se il castello della famiglia Doria si presenta ancora in ottimo stato è anche grazie agli Aragonesi che lo ristrutturavano continuamente per garantirsi la più efficace struttura difensiva in Sardegna, fondamentale per il traffico marittimo con la Spagna.
Sotto il dominio aragonese, Castelsardo fiorisce ancora di più e diviene città vescovile nel 1503: la sua importanza cresce e lo testimoniano le opere del Maestro di Castelsardo che ne arricchiscono gli altari.
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Infine, nel 1769, durante il dominio Piemontese, Castel Aragonese cambia ancora nome e diventa Castelsardo.
Il nuovo nome sembra suggerire un riconoscimento ufficiale all’importanza della cittadina ma, in realtà, già nel 1861 il suo status viene declassato dai Piemontesi a “piazzaforte del regno”.
Non più “Illustre y magnifica Ciudad” come era stata definita dagli Aragonesi, ma punto strategico di difesa del regno.
Castelsardo è poi rifiorita nei secoli: oggi è un crocevia di artigianato, cucina e culla di tradizioni secolari. Ci siete mai stati?