Ognuno di loro ha una storia che affonda le radici nei secoli passati, intrisi di lotte familiari, giochi di potere e storie di conquista. I castelli della Sardegna sono numerosi, sparsi da nord a sud dell’isola, a volte ben tenuti o ristrutturati, come quello di San Michele, altre volte quasi impraticabili all’interno, ma avvolti da uno scenario magico come Monreale, a Sardara.
1. Castello di San Michele (Cagliari)
Situato sul colle di San Michele, è oggi perfettamente ristrutturato e ospita mostre, convegni ed eventi culturali. L’impianto risale al X secolo, all’inizio dell’epoca giudicale. Nel corso dei secoli, il castello ha avuto diverse funzioni: è stato punto di protezione di Santa Igia, dimora privata dei Carroz, nobile famiglia aragonese, lazzaretto per i malati di peste nel 1652, caserma degli invalidi tra il 1820 e il 1848.
Acquistato nel 1895 da Roberto di San Tommaso, un facoltoso privato, venne restaurato da Dionigi Scano e abbellito da una pineta che si estende ancora nel giardino circostante. Molti anni più tardi, al suo interno, furono ritrovate lastre di marmo provenienti dalla basilica di San Saturnino, utilizzate dalla famiglia Carroz per rinforzare la struttura.
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2. Il Castello di Monreale (Sardara)
Il Castello domina la pianura del Campidano e la vista spazia fino a Cagliari. Sorge su una collina a circa 280 metri d’altezza. Ha una forma pentagonale, è circondato da torri a pianta quadrata e tonda e dai resti del villaggio che sorgeva ai piedi della collina. Il castello aveva due accessi: uno dalla porta nord, verso Sardara e le Terme di Santa Maria Aquas e uno a ovest, verso San Gavino.
La prima prova documentale certa di Monreale, località nella quale sorge il Castello è la sua cessione a Mariano e Andreotto – giudici di Arborea- e ai loro eredi da parte di re Giacomo II nel 1309 affinchè potessero conservare beni di loro proprietà. Sappiamo poi che il castello fu abitato a lungo dalle famiglie giudicali per le proprietà curative delle acque termali vicine. Ma il castello fu anche prigione e luogo di esecuzioni capitali: Mariano IV fece giustiziare, infatti, due persone accusate di essersi recate ad Oristano per uccidere due prigionieri catalani. Fu anche rifugio di Guglielmo di Narbona, dopo la sconfitta degli Arborensi nella battaglia di Sanluri (Sa Battalla) del 1409.
Oggi rimangono visibili solo le mura esterne e i ruderi del piano terra, ma il panorama che si gode dalla cima della collina lungo tutto il Campidano vale una visita, specie al tramonto.
3. Castello Malaspina (Bosa)
In cima al colle di Serravalle, il Castello dei Malaspina sta a guardia dell’incantevole città di Bosa dal 1112. Della sua struttura originaria rimangono attualmente solo le mura imponenti e le torri, ma il panorama mozzafiato e gli affreschi della piccola chiesa di Nostra signora di Regnos Altos, ne fanno uno dei punti più suggestivi della Sardegna.
I Malaspina dello Spino Secco, per tutti semplicemente “Malaspina” era una famiglia toscana, insediata in Sardegna nell’XI secolo. Il carattere collerico e la gelosia del Marchese Malaspina (e pare, anche dei suoi avi) alimentava la fantasia degli abitanti di Bosa tanto da far nascere leggende sulla stessa struttura del castello. Una leggenda narra che il Marchese, per evitare che la sua giovane moglie venisse vista durante il tragitto fino alla Chiesa, avesse fatto costruire un passaggio segreto sotto il castello che sbucava proprio sotto la cattedrale.
In realtà, finora non è mai stato trovato alcun tunnel sotterraneo che collegasse il castello alla città e restano ad oggi solo tante storie macabre a far da cornice alla famiglia Malaspina.
4. Castello dei Doria (Castelsardo)
Contesa per secoli da Genovesi, Aragonesi e Piemontesi, Castelsardo conserva il magnifico Castello dei Doria. Costruito nel 1102, è circondato da mura e da ben 17 torri. Gli ambienti interni, tenuti in condizioni eccellenti, oggi ospitano il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
Anche il Castello dei Doria ha la sua parte di mistero e leggende, come ogni castello che si rispetti: si narra che una donna di Bosa, innamorata di Andrea Doria fu respinta per la sua eccessiva esuberanza. Trasformatasi in strega, dopo aver stretto un patto con il Diavolo, si vendicò mutando la vallata del Coghinas in una distesa di cavalli e cavalieri verdi e prevedendo la fine del dominio dei Doria. Vedendo dalla terrazza del castello il risultato del maleficio, Andrea Doria si suicidò lanciandosi nel vuoto.
5. Castello di Acquafredda (Siliqua)
Il Castello di Acquafredda è per tutti i Sardi il castello di Ugolino della Gherardesca, il nobile toscano citato da Dante nell’Inferno della Divina Commedia. Il destino tragico, l’accusa di tradimento e la condanna a morire di fame insieme ai suoi figli e ai suoi due nipoti, ne fecero per sempre un personaggio oscuro, evocativo di morte e cannibalismo.
Ugolino abitò il castello a partire dal 1275, divenendo padrone della vasta area che da Cagliari arriva fino a Villamassargia e Iglesias. Scelse come sua dimora principale il castello, che si arrampicava sulla cima di una collina e dominava incontrastato, la valle circostante.
Oggi il Castello è diventato un monumento naturale, oltre artistico e storico di grande valore: il suo nome, stabilito con decreto del 1993, è Domo Andesitico di Acquafredda Monumento Naturale.
6. Castello di Quirra
Il Castello di Quirra, si trova su un colle a circa 290 metri d’altezza sulla spiaggia di Murtas, a pochi chilometri dal paese di Villaputzu. Oggi non rimangono che le mura perimetrali e la cisterna ma, anche solo percorrere il sentiero sterrato verso la sommità della collina fa capire che importanza strategica avesse il Castello nell’antichità. La costruzione del castello di Quirra risale all’epoca dei Giudicati: passò poi in mano ai Pisani e agli Aragonesi. Rimase in possesso dei Carroz per molti secoli e fu abitato da una rappresentante della famiglia Carroz, Violante, detta “la sanguinaria”, che dimorava lunghi periodi anche nel lussuoso castello di San Michele a Cagliari.
Ci sono ancora molti castelli da esplorare in Sardegna: quali avete visitato? Quali vorreste visitare? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti!
Photo credit Castello di San Michele: Valentina Cugusi