C’è un paese medievale in provincia di Cagliari, situato nella Barbagia di Seùlo, dove le acque carsiche scolpiscono il paesaggio, lo abbelliscono in modo straordinario, dando vita a uno scenario insolito per la Sardegna. Per questo, oltre che per la qualità architettonica e l’offerta culturale, Sadali è stato ammesso nella prestigiosa selezione dei 289 borghi d’Italia.
Sadali è un borgo antico dove si possono vedere ancora i lavatoi e i mulini in pietra alternarsi con le cascate maestose in pieno centro storico e fonti gorgoglianti sparse nelle vie del Paese. Il paese oggi conta circa 1000 abitanti e porta avanti con orgoglio un’iniziativa chiamata Ecomuseo, un sistema integrato di risorse culturali, naturalistiche e ambientali in cui i cittadini si adoperano singolarmente o in piccole cooperative per la valorizzazione del territorio.
La cascata di San Valentino “su santu cojadori”
Sadali è devoto a San Valentino, detto “su santu cojadori”, il santo degli innamorati. Una storia racconta che un vecchio proveniente da un altro paese si sedesse vicino alla cascata per riposarsi dopo un lungo viaggio. Il vecchio portava con sè una statua del santo. Ristorato all’ombra della cascata, fece per riprendere il cammino, ma non riuscì a spostare la statua che si era saldata alla roccia. Da qui nacque la devozione per il Santo che a Sadali si festeggia il 6 Ottobre, invece del 14 Febbraio. Le acque della cascata, dopo un salto di 7 metri, finiscono dentro Sa ucca Manna (la grande bocca), una cavità sotterranea che si può visitare grazie a un sentiero appositamente creato. A pochi metri dalla cascata si trova la chiesa del paese, dedicata appunto a San Valentino.
Il senso identitario è fortissimo e rivive nei percorsi voluti dall’amministrazione locale per raccontare la voce della comunità, la storia degli emigrati, così come la quotidianità di tempi non lontani, quando le strade prendevano il nome da chi vi abitava.
I borghi d’Italia: 289 tesori da difendere
I borghi d’Italia sono 289: per riuscire ad essere inclusi nella selezione prestigiosa è necessario essere in linea con molti parametri, da quello architettonico a quello paesaggistico, passando per l’offerta culturale. Sadali offre tutto questo ed è sorprendente per chi lo vede per la prima volta, perchè ricorda un paese “alpino” ma conserva, allo stesso tempo, il calore e l’ospitalità della Sardegna autentica. Un’oasi dove la natura è sempre lussureggiante grazie all’abbondanza d’acqua e le temperature sono fresche perfino nelle estati sarde più torride.
Le grotte di Is Janas
A Sadali si contano ben 36 grotte di origine carsiche, ma solo una, detta de “Is Janas” è visitabile. Si tratta di una grotta risalente a circa 5 milioni di anni fa. Is Janas comprende cinque ambienti molto spaziosi, caratterizzati da stalattiti e stalagmiti, che si snodano lungo uno spazio di circa 200 metri. La temperatura interna è di 14°, in ogni periodo dell’anno.
La grotta è importante perchè, oltre ad aver conservato vasellame e ciotole risalenti al Neolitico sardo (3.000 A.C.), è tuttora viva e ospita una fauna particolare: dal geotritone sardo, a diversi coleotteri, dalla falena al pipistrello che lascia tracce inconfondibili nell’ultima “stanza”, dove il soffitto è macchiato di nero-fumo in molti punti.
Dalle grotte a Su Stampu e Su Turnu
La visita a Sadali non è completa senza la passeggiata che dalle grotte di Is Janas conduce a Su Stampu e Su Turnu, lungo il Sentiero delle Fate. Si tratta di un monumento naturale di formazione carsica che lascia davvero senza fiato. Il percorso è facile e richiede circa 30′ partendo dallo spiazzo poco distante dal paese, dove si trovano anche un bar e la biglietteria. Dallo stesso punto ci si può anche dirigere lungo un altro breve sentiero che porta a una terrazza panoramica. Il periodo migliore per la visita è l’autunno per via del clima ancora mite, ma lo spettacolo che avrete davanti agli occhi è talmente bello che si può sopportare il caldo afoso o il freddo dell’inverno per godere di tanta bellezza.
Photo Credit: Valentina Cugusi